martedì, maggio 01, 2012

Quanto ti manca

... tratto dalla pagina facebook del programma "Voi siete qui", su Radio24: "La speranza di vita alla nascita in Italia è di 79 anni per gli uomini e di 84 per le donne. Queste sono le stime fornite dall’Istat, l'Istituto nazionale di statistica.

Quanti anni avete? In base a questi dati, quanti anni vi rimangono?

Ma soprattutto: quanti anni vi servono per realizzare ancora le cose che volete fare e non avete ancora fatto?"


.. ed ecco che ci provo.. 

Mi mancano 42 anni: il tempo per fare due figli, cambiare 3 volte lavoro in settori completamente diversi, girare il mondo via terra a sud dell'equatore, leggere Infinite Jest, vincere un pò di volte contro la Juve, diciamo vincere almeno uno scudetto. Farmi qualche migliaio di conversazioni col dottor Pirani, ascoltare almeno altre 5 volte dal vivo Noel Gallagher, scrivere la sceneggiatura di un film, baciare almeno 4-5 volte ancora delle sconosciute, drogarmi con consapevolezza, camminare da solo nella notte in mille centri città, leggere qualche migliaia di "Navi in Bottiglia" di Romagnoli, vedere vincere la sinistra, dirle "ti abramo" e vederla scoppiare in una risata cristallina, aprire una partita iva e creare un posto di lavoro, ritrovarmi a urlare con trasporto ".. un fiume scorre su un divano di pelle, ma chi erano mai questi Beatles!", 
organizzare una vacanza in barca a vela in qualità di comandante, correre una maratona, respirare l'odore dei tigli come in questi giorni alcune altre migliaia di volte, andare allo stadio col mio babbo sperando in una bella vittoria, riconoscere un mentore e venire da lui ricambiato, bere un Gin&Tonic con Richi dove vuole lui, passare la notte a parlare con Aurore, rubare in un supermercato ancora un'altra volta, incontrarmi con Vitto e MIrko alla reunion degli Oasis, mangiare i cappellacci al Riva Cucina di Berkeley, baciare il collo della Frenci sotto il tramonto di Firenze come nei sogni di ragazzo, scrivere un post al bar dell'Orsa aspettando di raggiungere Pippo a Piazza del Campo, ascoltare i prossimi 100 spettacoli di Marco Paolini, recitare una scena come dio comanda sotto l'occhio apprensivo e severo della Frab, vivere alcuni anni senza auto, completare il tragitto "Ushuaia-Vancouver" con Cristiano e Niccolò, sorridere a mia mamma che mi chiede se ho una sorpresa per lei, vivere ancora cento sere improvvisate senza piano e sognanti, andare a Londra con Vitto a dissertare dell'impossibile, fare il Camino di Santiago, rivedere il Boca Junior alla Bombonera. 
Andare ad una trasferta europea della Fiorentina con Stefanenko e Fulvio e ritrovarsi a parlare del senso della vita andando allo stadio, giocare a calcio sotto la pioggia alcune centinaia di volte, conoscere almeno 2-3 persone che diventino miei amici per la pelle, partire con i soccorsi volontari subito dopo una grave calamità, ascoltare almeno altre 1000 volte "The dark side of the moon", realizzare un programma radio su network nazionale magari con Zuck, imparare a cucinare il pesce, offrire il giusto tempo alle persone che se lo meritano, fare una foto con Baggio, fare l'autostop fino a Lisbona, convivere con le malattie, andare al matrimonio dell'Elisa, imparare a nuotare a rana, assistere ad un intero Festival del Cinema di Venezia dal primo all'ultimo giorno, imparare a memoria tutte le battute di "C'era una volta in America", andare almeno 3 volte al Glastombury Festival, fare il barista, imparare il portoghese, vivere un pò all'estero e contribuire davvero a rendere il mio paese un gran bel posto in cui viverci.

E tu? Te la senti di affrontare la "lista delle cose da fare"?



4 commenti:

Alessandro Pirani ha detto...

Magistrale!
Io aggiungerei qualcosa alla lista..ma poi questo lo vedremo insieme a giorni nella nostra prossima "chiaccherata fiume!"

Anonimo ha detto...

sono contento, nuova linfa al blog.
devo però fare un pò il bastian contrario come mio solito .
i due ultimi post, anche se non completamente, però si contraddicono nei principi..o meglio, a volere tradurre in vita vissuta, in scelte o quantomeno in intenti i principi che stanno alla base dei due post si rischia un conflitto psicologico pesante o, in alternativa, di fare teoria pura.
Il post sul perdersi e sulla riconoscenza (bellissimo, esemplare, speciale) conclude che è un duro lavoro..cosa?bè, perdersi e assaporare il piacere di lasciarsi condurre..è un duro lavoro "quando si è andati dappertutto e raggiunto nessun luogo, occorre ammettere a sè stessi che forse è giusto che a decidere per noi sia chi ci ama, chi ci sta accanto e un pochino muove il timone della nostra rotta, inclinandolo impercettibilmente fino a raggiungere l'andatura perfetta."
Bè allora dove sta il senso di infilare in 42 anni rimanenti impegni per almeno 84?
Credo che conoscendosi ognuno sappia, per se stesso, dare priorità ai propri desideri che poi vuol dire assecondare la propria indole..ma se si vuole essere pronti a lasciarsi condurre, dal mio punto di vista, BISOGNA riservarsi questo spazio..bisogna DARSELO prima..cioè predisporsi..
in sostanza come si fa a essere pronti a dire di si se si viaggia di corsa concentrati su se stessi e sulla propria lista?
E' un paradosso..allora credo che l'unica soluzione sia GETTARE LA LISTA, non farla proprio..fissare 2, 3 paletti fondamentali e il resto arriverà..o meglio, ci si verrà condotti..
Saluti,
Ci

ev ha detto...

Perchè ho l'ansia del fare!
Ma grazie Ci, ho capito quel che vuoi dire.

Anonimo ha detto...

Ma lo so che hai l'ansia del fare.
il vero nocciolo è, se si vuole, passare dal fare tantissime cose estemporanee, a poche (o comunque molte meno) ma che necessitano di una progettualità e di un impegno quotidiano che non ti abbandonano mai.
Perchè c'è il rischio di arrivare a pensare che se uno non fa cento cose, non vede cento posti, non ha una lista fitta, allora non fa..SBAGLIATO..provare per credere..si va a letto molto stanchi anche avendo un lavoro, una famiglia (o relazione che sia), un hobby e un paio solo di interessi che si coltivano quando possiibile..
guarda, l'esempio è questo: c'è chi quando va ai matrimoni si fa tanti di quegli antipasti che non arriva al pranzo..e c'è chi rinuncia agli antipasti per tenersi lo spazio per le portate principali..tutto non ci sta..in entrambi i casi si va a casa sazi..
si tratta di scegliere se vivere con 500 stuzzichini o con 3 portate..ma si vive in entrambi i casi..basta scegliere..
saluti,
Ci