martedì, aprile 14, 2009

Le domande più belle

Come la maggioranza di tutti noi, ho avuto bisogno di qualche giorno di silenzio per metabolizzare.

Non certo capire, ma cercare di mandar giù il groppo in gola che, inevitabilmente, si forma quando accadono certe tragedie, specialmente se seguite dall'infame scia di sciacallaggio come è avvenuto in questo caso. Ha detto bene un caro amico, l'unica cosa che davvero si può fare è andare ad aiutare, al netto dell'etica, s'intende.

Solo cercando di fare sempre i conti con la propria coscienza, si potrà davero fare qualcosa per tutti i futuri cataclismi che, volente o nolente, qualcuno di noi si troverà a vivere prima o poi. Non si tratta di semplice prevenzione, ma di dare valore alla vita altrui. Duro da averci a che fare.

In realtà vorrei anche scrivere d'altro, di qualcosa di leggero visto che così mi sento, da oramai parecchio tempo a questa parte. Un pochino inconsapevole forse, poco autocelebrativo come sempre ma tanto curioso. Per questo mi trovo così bene a far compagnia ai bambini, specie a quelli cui piace tantissimo raccontare.

Negli anni, penso di essere diventato un discreto ascoltatore: raramente si sentono discorsi tanto divertenti e spiazzanti come quando ci trova di fronte il cinno giusto.


Mia cugina, o per meglio dire la figlia di mia cugina, è indubbiamente la cinna giusta. Così, il pomeriggio del pranzo pasquale con i parenti è diventato il terreno ideale per questo lungo dialogo dissacratorio, surreale e straordinariamente scenico con questa bambina di 9 anni della quale, ovviamente, mi sono perduamente innamorato.

Credo sarebbe terapeutico, e certamente educativo, se tutti quanti si cimentassero in questo tipo di azioni, specialmente quelli estremamente convinti di sé e delle loro scelte.

Perchè si può essere preparati a tutto, credo, tranne che alle domande innocenti di un bambino che entra in confidenza con te. D'improvviso ci si sente proiettati dentro la bolla di sapone del suo mondo ovattato, dove l'indifferenza per il colore della pelle del vicino di banco è davvero tale, come il giudizio sulle persone o gli enigmi di tutto quello che non si spiega, ma magari si cerca di disegnare.


Per questo appare inevitabile considerare che, in effetti, solo nel momento in cui si diventa padre, genitore, si vive davvero quel trapasso, da uno stadio all'altro, indelebile nell'ordine dato di natura e allo stesso tempo propulsione vitale verso la risposta alla domanda fondamentale sulla vita l'universo e tutto quanto. O forse, sarebbe meglio dire alla domanda fondamentale, visto che la risposta la conosciamo.


Chissà quanto mi manca. O meglio, se è data per me una distanza tra ora e quei momenti, andrei avanti col fast forward solo per il gusto di scoprirlo guarda.. Però ieri ho certamente aggiunto un puntino di consapevolezza.

La cosa veramente complicata, rispetto alla quale rimango ancora totalmente sconcertato, è come questo possa essere posto in condivisione, forzatamente sullo stesso piano, con l'aridità l'egoismo l'opportunismo che ci sbatte in faccia ogni giorno il quotidiano, con le sue banali e fedite storiacce che ci invitano a girare sempre con i gomiti alti. Questo Elena ancora non lo sa, beata lei.

Ma alla fine, Rosencrantz e Guildernstern erano poi morti?


3 commenti:

Ghedo ha detto...

Con colpevole ritardo, ma ci sono.
E' vero, hai descritto in modo meraviglioso l'universo dei bimbi, 'la bolla di sapone del suo mondo ovattato'.
E direi che ci hai piacevolmente ricamato attorno delle evrità.
Come è vero che dobbiamo imparare da loro....speriamo solo che loro, quei 'loro' di oggi, non abbiano da imparare da noi...in alcuni casi saremmo messi veramente male.

Anonimo ha detto...

inutile dirti che vengo sempre a leggere se c'è "qualcosa di nuovo",che ti fa abbandonare per 5 minuti il mondo reale e ti rende partecipe dei pensieri altrui.
è veramente bello quello che hai scritto perchè c'è veramente l'essenza dei bambini.e davvero forse siamo noi che diventando grandi dovremmo imparare da loro,o perlomeno mantenere dentro di noi quella sfrontatezza e innocenza che hanno loro.
grazie ancora una volta.
meg

Ghedo ha detto...

A livello di video ti faccio i complimenti: quando li ascoltai la prima volta a 'Brand New' qualche anno fa, me ne innamorai subito.
Te ne consiglio uno per i prossimi post? Architecture in Helsinky - Do the wirlwind